di Dominique Calcò Labbruzzo
La Svizzera ha istituito una commissione indipendente per il patrimonio culturale storicamente problematico, un organo permanente incaricato di formulare raccomandazioni non vincolanti nelle controversie riguardanti opere d’arte saccheggiate dai nazisti e beni di epoca coloniale. Ufficialmente operativa da gennaio 2026, la commissione rappresenta un meccanismo atteso da tempo per affrontare le richieste di restituzione.
A seguito di un compromesso parlamentare del marzo 2025, l’accesso unilaterale è possibile solo per oggetti dell’epoca nazista presenti in istituzioni finanziate con fondi pubblici; tutti gli altri casi richiedono il consenso bilaterale. Sebbene di natura consultiva, la commissione potrebbe rappresentare un punto di svolta nelle dinamiche del mercato dell’arte.
1. Introduzione
Il 21 marzo 2025, dopo anni di acceso dibattito, il Parlamento svizzero ha modificato la Legge sul trasferimento dei beni culturali (LTBC), al fine di istituire la commissione indipendente per il patrimonio culturale storicamente problematico (“la Commissione”). L’organo sarà ufficialmente operativo da gennaio 2026, segnando un momento di svolta nell’approccio della Svizzera verso le opere d’arte saccheggiate durante il regime nazista e nei confronti dei beni culturali di epoca coloniale.
La Commissione riflette lo sforzo – tardivo – della Svizzera di istituzionalizzare gli impegni assunti con la firma dei Principi di Washington (1998) e della Dichiarazione di Terezin (2009).
Il suo compito non è quello di stabilire la titolarità giuridica, bensì di formulare raccomandazioni non vincolanti per “soluzioni giuste ed eque”, combinando analisi legali con considerazioni morali ed etiche.
2. Fondamento giuridico e struttura istituzionale
La Commissione è stata inizialmente prevista nell’Ordinanza sulla Commissione del 22 novembre 2023 e successivamente codificata nell’art. 18a LTBC, come parte del Messaggio sulla cultura 2025–2028¹.
Il Consiglio federale nomina da nove a dodici esperti indipendenti nei campi del diritto, etica, storia, storia dell’arte, ricerca di provenienza, museologia ed etnologia. I membri operano a titolo personale e indipendente.
La Segreteria, guidata dalla dott.ssa Nikola Doll, esperta di ricerca di provenienza, è collocata presso l’Ufficio federale della cultura (UFC) e prepara i dossier, coordina le ricerche e gestisce l’istruttoria, garantendo rigore professionale.
La competenza del commissione si estende sia ai beni culturali perduti a causa della persecuzione nazista (1933–1945), sia agli oggetti acquisiti in contesti coloniali in condizioni inique.
3. Quadro procedurale
Non tutti i sospetti danno luogo a procedimenti formali, e né individui né società possiedono un diritto automatico a un’audizione davanti alla Commissione. La procedura applicabile segue due canali distinti: unilaterale e bilaterale².
3.1. Sottomissioni unilaterali
Esse sono possibili qualora i) il caso riguarda beni dell’epoca nazista; ii) l’oggetto si trova in un museo o collezione finanziata con fondi pubblici; iii) il richiedente dimostra in modo credibile una titolarità prima facie; iv) sono documentati tentativi precedenti di accordo e ricerche di provenienza e v) se non è pendente alcun procedimento giudiziario.
3.2. Sottomissioni bilaterali
A seguito di un compromesso parlamentare del marzo 2025, tutte le altre controversie (inclusi i beni di epoca coloniale e le opere in collezioni private) richiedono il consenso di entrambe le parti.
Entrambe devono pertanto accettare che i) l’origine o la titolarità del bene sia controversa a causa di trasferimenti durante l’epoca nazista o coloniale; ii) il richiedente dimostri credibilmente la titolarità; iii) siano stati fatti ragionevoli tentativi di raggiungere un accordo; iv) siano stati compiuti sforzi per indagare la provenienza e che v) il caso non sia soggetto a procedimenti giudiziari pendenti o conclusi.
Tutti i casi sono sottoposti a un controllo preliminare dell’Ufficio federale della cultura (UFC), che verifica l’ammissibilità³ della richiesta, prima di trasmetterli alla commissione.
A differenza del contenzioso, la soglia probatoria è temperata dal mandato etico della Commissione, che può consentire di ritenere prevalenti considerazioni morali anche in presenza di documentazione incompleta⁴.
Tempistiche operative: sebbene istituita nel 2024, la Commissione inizierà formalmente i lavori a gennaio 2026, con la possibilità di presentazioni anticipate.
4. Reazioni
Le reazioni sono state diversificate:
- Unione delle città svizzere: ha sostenuto la LTBC e difeso il diritto di ricorso unilaterale, al fine di garantire trasparenza nella gestione dei beni culturali compromessi.
- Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI): ha accolto la commissione ma ha criticato la limitazione all’accesso unilaterale, definendo “incomprensibile” la distinzione tra collezioni pubbliche e private.
- Musei: l’Associazione svizzera dei musei (VMS) e ICOM Svizzera hanno sostenuto la commissione, pur sottolineando la mancanza di risorse nelle istituzioni più piccole per affrontare casi complessi di provenienza.
5. Criticità strutturali
La Commissione deve affrontare varie sfide:
- Autorità non vincolante: il suo potere è morale, non
- Indipendenza limitata: in un Paese piccolo come la Svizzera, è difficile garantire una reale indipendenza degli esperti⁵.
- Resistenza istituzionale: i musei potrebbero opporsi, ma rischiano danni
- Pressioni finanziarie: tra doveri culturali e realtà economiche (si pensi al Kunsthaus Zürich).
- Assenza di un foro arbitrale specifico: la Commissione è oggi l’unico foro morale
6. Dinamica morale – mercato: un punto di svolta
Pur essendo consultive, le raccomandazioni della commissione avranno impatti immediati sul mercato. Esse saranno pubbliche, insieme a perizie e rapporti di esperti esterni.
Opere identificate come compromesse rischiano svalutazione, difficoltà di vendita o esclusione dalle aste. L’inosservanza delle raccomandazioni può comportare danni reputazionali; al contrario, la loro osservanza può ristabilire legittimità.
Il commissione ridefinisce così l’economia morale della proprietà, trasformando le opere contestate non solo in beni, ma in strumenti di giustizia storica.
7. Prospettive
La LTBC prevede una valutazione dell’operato della Commissione tre anni dopo l’avvio. Se efficace, il Parlamento potrà ampliare l’accesso unilaterale e affinare le procedure.
In definitiva, la Commissione simboleggia un nuovo approccio culturale ed etico: la restituzione in Svizzera non è più confinata alla titolarità giuridica, ma include memoria, responsabilità ed equità.
8. Conclusione
La Commissione svizzera per il Patrimonio Culturale dal Passato Gravoso non è soltanto un organo legale, bensì un’istituzione morale, creata per affrontare ingiustizie irrisolte e ridefinire le norme nel mercato dell’arte.
La sua credibilità dipenderà dalla nomina di esperti realmente indipendenti. Da una prospettiva olistica, tali casi possono favorire la pace all’interno delle famiglie prive di documentazione sufficiente e alleviare la coscienza dei proprietari.
La legge da sola non può guarire; tuttavia, connettendosi a un passato difficile, l’arte può recuperare significato e valore. La restituzione diventa così più di un rimedio giuridico: è un atto di giustizia e coscienza, un puzzle della storia che gradualmente si ricompone verso la riconciliazione.
Dominique Calcò Labbruzzo è una pioniera del diritto olistico in Svizzera. Avvocata svizzera con radici siciliane, è nata a Lugano e si è laureata in giurisprudenza alla Freie Universität di Berlino. Abilitata in Ticino nel 2009, ha aperto il suo studio a Zurigo nel 2011. Nel 2022 ha fondato il primo studio legale olistico svizzero, integrando diritto con il life e business management. Certificata in coaching e Kundalini Yoga, Dominique guida i clienti in leadership e benessere e partecipa come relatrice internazionale su temi di diritto, etica, intelligenza artificiale e di diritto olistico.
Bachmanweg 9, 8046 Zurich, +41 788768243, holistic-law.com – calco@holistic-law.com
Fonti
1. Art. 18a LTBC, inserito con il Messaggio sulla cultura 2025–2028.
- 18a LTBC (procedura unilaterale e bilaterale).
- 3 Ordinanza sul commissione per il Patrimonio Culturale dal Passato Gravoso (VUKBK).
- The New Swiss Committee for Cultural Heritage with a Burdened Past, in Art Lawyers Association (2024): link.
- The Art Law Podcast, episodio su indipendenza e sfide del commissione: link.