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a cura dell’Avv. Simona Ghionzoli di Siena, Relatrice al Webinar Italawyers sul “Nuovo Regolamento UE sui Servizi Digitali e la Tutela del Consumatore in Unione Europea” svoltosi il 26 Luglio 2023 (gli associati Italawyers possono visualizzarne la registrazione e accedere alle slides attraverso questo link).

Lo scorso 27 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il testo finale della proposta di Regolamento del 15 dicembre 2020, COM (2020) 825 final, “Proposal for a Regulation on a Single Market for Digital Services” (Digital Services Act).
Il DSA o Regolamento sui Servizi Digitali, sarà direttamente e integralmente applicabile nell’Unione Europea a partire dal febbraio 2024. Esso si applicherà ai <servizi della società dell’informazione> ovvero a tutti gli intermediari che offrono servizi per via telematica / elettronica, nell’obiettivo di creare un ambiente digitale sicuro e affidabile, in grado di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti.
In tal senso il DSA stabilisce regole e procedure specifiche a carico delle piattaforme e a tutela degli utenti e dei consumatori per l’esercizio dei propri diritti fondamentali, senza pregiudicare la legislazione nazionale interna e le norme di diritto privato internazionale, nel chiaro intento di armonizzare e arricchire le stesse a garanzia di un ambiente on line sicuro, trasparente e affidabile (Cfr. Cons. 9).
Il Regolamento relativo a un mercato unico dei servizi digitali 2022/2065 replica in maniera parziale il contenuto della Direttiva 2000/31/CE (direttiva e-commerce), non senza elementi di novità, rappresentando, insieme al piano d’azione per una democrazia europea (EDAP), un punto di svolta nella tutela dei diritti fondamentali degli individui che agiscono nel contesto digitale e nella promozione di competitività, crescita ed innovazione del mercato on line.
Nel contesto così delineato, esso risponde in modo efficace e dirompente all’esigenza di regolamentare gli aspetti operativi, già in parte affrontati mediante la pregressa Direttiva 2000/31/CE, orientata a disciplinare i profili concernenti i servizi della società dell’informazione e, successivamente, mediante il Regolamento (UE) 2019/1150 sulla promozione della correttezza e trasparenza per gli utenti aziendali dei servizi di intermediazione.
Invero, tutti questi provvedimenti riflettono il superamento dell’idea della neutralità della rete e mirano ad assicurare che l’uso della tecnologia sia orientato al rispetto dei diritti fondamentali e del principio di dignità.
Incrementando gli obblighi di controllo dei provider, il DSA mira essenzialmente ad assicurare la legalità delle comunicazioni che hanno luogo sul web; sotto il profilo in esame, esso va dunque ricondotto alle numerose iniziative dell’Unione Europea, dirette a contrastare la disinformazione e la diffusione online di contenuti di natura illegale.
Esso modifica la disciplina normativa per alcuni intermediari, regolamentando le modalità di rimozione dei contenuti illegali da parte delle piattaforme on line, sulle quali grava, altresì, l’obbligo di individuare “punti di contatto specifici” (Cfr. art. 12), introduce specifiche procedure per gli obblighi di segnalazione cd. notice and take down (Cfr. art. 16), meccanismi di risoluzione extragiudiziale delle controversie (Cfr. art. 21) e per la gestione dei reclami (Cfr. art. 20). Incoraggia e facilita l’elaborazione di norme di soft law, quali i Codici di Condotta (Cfr. art. 45), da parte delle piattaforme.

In sintesi più trasparenza, più obblighi di controllo a carico dei provider, rimozione dei contenuti illegali.
Il DSA vuole rappresentare, insieme al Piano d’azione europeo per la democrazia (EDAP), infatti, un punto di svolta nella lotta contro l’hate speech digitale, concentrandosi su obblighi di trasparenza da parte dei provider e sulla fornitura di adeguate garanzie procedurali per gli utenti. In particolare, le autorità giudiziarie e amministrative nazionali competenti possono ordinare ai fornitori di agire contro i contenuti illegali, a condizione che la richiesta contenga, in conformità con l’articolo 9 del DSA:


SIMONA GHIONZOLI è Avvocato e ha maturato una pluriennale esperienza come Legale Interno d’Impresa in ambito bancario e come Difensore Civico Locale presso diversi Enti Pubblici della Toscana. Attualmente sta svolgendo un Dottorato di Ricerca in Studi Internazionali, presso l’Università degli Studi L’Orientale di Napoli.
Sia come legale d’impresa che nei ruoli successivi, ha avuto modo di acquisire un valido expertise sul piano metodologico e di sviluppare e orientare i propri interessi di studio e ricerca sui diversi aspetti inerenti al rapporto tra diritto e nuove tecnologie.Nell’ambito del proprio progetto di ricerca dottorale, sta approfondendo la tematica della videosorveglianza in ambiente di lavoro, in rapporto a privacy e sicurezza dei dati.
Svolge attività di formazione e ricerca in ambito accademico, impegnandosi, in particolare, su temi afferenti al digitale e all’innovazione, in relazione alla tutela dei diritti fondamentali della persona. Collabora con testate giornalistiche e con riviste specializzate. Ha partecipato a conferenze, tavole rotonde, convegni e work shop sempre sugli stessi temi.
I suoi ambiti di competenza sono Diritto delle nuove tecnologie, diritto privato, diritto e tutela del consumatore, normativa del terzo settore, lavori digitali.